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Agenda Labriola 2023-2024


LE RADICI E L’ATTUALITÀ DELL’INTERNAZIONALISMO

Nella pagine di questa Agenda il lettore troverà le tracce di alcune conferenze che il nostro Centro ha tenuto negli ultimi dodici mesi in molteplici ambiti pubblici, nelle scuole e nelle università.
Sono state numerose le occasioni di dibattito sulla storia del movimento operaio e su molti episodi riguardanti le radici dell’internazionalismo, dal richiamo del Primo Maggio come data simbolo dell’unità dei lavoratori di tutto il mondo, alla fraternizzazione al fronte del Natale del 1914 durante l’immane macello della Prima guerra mondiale.
Non si è trattato di semplici rievocazioni, perché il collegamento con l’attualità è indispensabile ed è anzi un tratto caratteristico del nostro intervento. Il conflitto in Ucraina continua ad essere un riferimento obbligato, tragicamente rappresentativo della crisi dell’ordine mondiale. Un massacro che rivela la natura violenta di questa organizzazione sociale dove la guerra è una istituzione permanente e non una diversione occasionale: lo dimostra il massiccio riarmo in corso, a livello mondiale ed europeo, foriero dei conflitti e dei massacri di domani.
L’immigrazione e l’inverno demografico, nel loro indissolubile legame, sono un tema particolarmente sentito nel mondo della scuola che avverte per primo il mutamento nella struttura della popolazione. Lo scandalo dei respingimenti, le morti in mare, la clandestinità forzata dei migranti che giungono in Europa sono il segno della crisi di una politica ottusa che si arresta al corto respiro elettorale e coltiva con ciò le peggiori pulsioni xenofobe e razziste. Con il paradosso che gli italiani sono stati a lungo migranti e la documentazione fotografica al centro dell’Agenda documenta la situazione reale dei lavoratori, provenienti dal Sud Italia, nella Torino dell’inizio degli anni ’70.
L’attività di volontariato, condotta in collaborazione con gli studenti dei Comitati internazionalisti e in stretto collegamento con l’impianto dei Circoli operai, è già una risposta sul campo alla xenofobia e all’ebbrezza militarista che qua e là affiorano nelle campagne mediatiche. I pacchi solidali consegnati alle famiglie più fragili dei quartieri cittadini, la distribuzione del materiale scolastico agli istituti della periferia dove è più consistente la presenza di allievi di origine straniera, le ripetizioni e l’insegnamento della lingua italiana ai migranti, costituiscono un’occasione preziosa per una riflessione materialistica circa le cause delle profonde contraddizioni di questa organizzazione sociale.
Come dimostra la significativa esperienza degli anarchici e dei socialisti accorsi a Napoli per supportare la popolazione durante l’epidemia di colera del 1884, la solidarietà di classe non è un’attività “neutrale”: rappresenta invece un momento di raccolta e di mobilitazione delle forze che intendono battersi per radicare l’internazionalismo. Ecco le ragioni di un impegno sempre più necessario nei tempi di ferro che stiamo vivendo.

(Dall’introduzione dell’Agenda)