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Lucy Parsons

In collaborazione con l’Istituto di Studi Storici “Gaetano Salvemini” a questo indirizzo è disponibile una breve video-lezione curata dal nostro Centro su: “Lucy Parsons e il coraggio dell’internazionalismo”


Lucy Parsons e la data simbolo
del Primo Maggio


Le origini di Lucy Parsons, conosciuta anche come Gonzales, sono incerte: nata nel 1851 o nel 1853, forse in Virginia o in Texas di origine messicana e indiana, più probabilmente afroamericana figlia di schiavi.

1886: emigrata dal Texas è a Chicago con il marito Albert Parsons, con cui ha due figli, ad organizzare la lotta per le otto ore di lavoro che sfocia nella manifestazione internazionalista del Primo Maggio. Albert Parsons verrà giustiziato nel novembre del 1887 insieme ad altri quattro compagni di lotta, tutti immigrati tedeschi: saranno ricordati come “i martiri di Chicago”.

Lucy Parsons nel 1886



1886-1905: oratrice trascinante, dirige “Freedom”, mensile “anarchico-comunista”. Denuncia implacabilmente le diseguaglianze sociali e razziali, la violenza degli imprenditori e delle istituzioni nella repressione degli scioperi, si schiera con le lotte operaie alla Carnegie Steel, nelle miniere dell’Idaho e alla Pulman. Scrive anche a proposito di scoperte scientifiche e tecnologiche, delle missioni in Antartide e di eventi internazionali, come la Rivoluzione russa del 1905 di cui saluta i Soviet e la bandiera rossa su Pietrogrado.

1905: interviene al congresso di fondazione degli Industrial Workers of the World, unica donna insieme a “Mother Jones”. In quell’occasione pronuncia un vibrante discorso internazionalista: «Cosa vogliamo affermare quando ci definiamo socialisti rivoluzionari? Che la terra dovrà appartenere a chi lavoro, le macchine a chi le utilizza, i prodotti ai produttori. Spero di poter vivere per vedere il giorno in cui la prima alba della nuova era del lavoro sorgerà, quando il capitalismo apparterrà al passato. Il sangue rosso che scorre nelle vene dell'umanità è ovunque lo stesso. Non importa dove, se nelle pianure cinesi, o nelle assolate colline africane, se nelle innevate distese del Nord, in Russia o in America. Tutti apparteniamo alla stessa famiglia umana». Per gli IWW Lucy Parsons dirige il giornale “The Liberator”.

Gli IWW sono protagonisti nel 1912 dello sciopero dei lavoratori tessili di Lawrence, Massachusetts, che diviene famoso per lo slogan “il pane e le rose”: si uniscono nella lotta migliaia di operaie e operai di decine di nazionalità diverse.
Lawrence 1912: le operaie espongono simboli degli IWW ed il loro giornale con la significativa testata, “Solidarietà”.


1905-1908: dirige il giornale degli IWW “The Liberator; partecipa alla lotta del Comitato disoccupati di San Francisco.

1915-1918: conduce la lotta contro la fame nei quartieri operai di Chicago; più volte arrestata è contraria all’ingresso degli USA nel primo conflitto mondiale. I membri degli IWW, per la loro opposizione alla guerra ed il loro sostegno alla Rivoluzione d’Ottobre, in questi anni subiscono processi, aggressioni e linciaggi.


1915: arresto di Lucy Parsons

Anni Venti e Trenta: ormai anziana e quasi cieca collabora ancora con il Soccorso Rosso Internazionale organizzato dall’Internazionale Comunista. È in prima linea nella campagna di sostegno al sindacalista Tom Mooney, ingiustamente detenuto: nel corso della guerra di Spagna (1936-1939) una compagnia del battaglione americano delle brigate internazionali sarà dedicata proprio a Tom Mooney.

1942: muore in un incendio a Chicago. Le autorità confiscano e probabilmente distruggono il suo archivio di migliaia di documenti, libri e giornali.

2004: la città di Chicago, con l’opposizione della polizia locale, le dedica un piccolo parco cittadino.



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