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Primo Maggio internazionalista – 2021


La strage di migranti nel Mediterraneo alla fine del mese di aprile con circa 150 morti ci ricorda imperiosamente l’attualità del Primo Maggio nella lotta per l’unità internazionale del movimento operaio e contro ogni razzismo. La barbarie dello scaricabarile nei mancati soccorsi in questa ennesima tragedia, la vergogna dei campi di detenzione per migranti in Libia e in Turchia sovvenzionati della “civile” Europa, e poi ancora le centinaia di bambini detenuti nel Texas della “democratica” America: sono contraddizioni intollerabili di fronte a un mondo in cui la forza lavoro migrante, composta da centinaia di milioni di uomini e donne, è divenuta essenziale per reggere la produzione, la logistica e il commercio, di fronte anche all’inesorabile inverno demografico delle metropoli mature. L’internazionalismo non è un principio astratto: è una indicazione strategica che va costruita nell’attività solidale a fianco delle famiglie rese più fragili dalla crisi pandemica, nell’impegno quotidiano nei quartieri, nelle scuole e nei luoghi di lavoro. Questo è il senso profondo e l’attualità dei valori del Primo Maggio.




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